Napoli sa come darti il benvenuto a braccia aperte. Entra nelle migliori cucine di casa napoletane traboccanti di delizie della terra e del mare. Abbondanza è la parola d'ordine: accomodati e concediti gustose ricette di primi piatti, latticini superlativi e concludi in bellezza con babà o sfogliatelle. La città è un misto di cultura, arte, letteratura, musica, tantissime tradizioni, basta addentrarsi nei suoi vicoli lasciarsi trasportare dai profumi, dalle voci, dal ritmo festoso della vita per sentirsi piano piano avvolti nella sua atmosfera.
Emanuela ha accolto Chiara nella sua casa, spaziosa, arredata con gusto antico e raffinato, e inondata di luce, grazie all’ampio balcone dal quale si può godere di un bellissimo panorama del Golfo di Napoli e dove la Cesarina protrae le chiacchiere con gli ospiti anche fino a notte inoltrata. La passione per l’arte culinaria di Emanuela, Cesarina da quasi 6 anni, è nata da bambina, quando faceva capolino nella cucina dove la mamma e la prozia cucinavano instancabilmente. Fortunatamente, tutti i segreti da lei appresi non andranno persi, grazie al figlio ventenne che condivide la stessa passione della madre. In famiglia, infatti, viene tramandato il detto “il cibo è una sorta di Deus”.
In cucina con Chiara, Emanuela non ha condiviso solo le ricette e i segreti di famiglia, come ad esempio l’abitudine di “macchiare” la pasta e patate con pomodorini freschi, ma anche storie e leggende che solo una vera partenopea DOC potrebbe conoscere. Sapevate ad esempio che la ricetta della Pastiera napoletana è ricollegata a ben due storie? La prima, quella più antica, narra che fu cucinata dalla sirena Partenope, che viveva nel mare di Posilippo, in occasione dell’arrivo della primavera utilizzando gli ingredienti simbolo di prosperità. La seconda, più conosciuta, racconta invece che il dolce venne preparato la prima volta in occasione di una festa per Maria Teresa d’Asburgo, la quale, si dice che fosse una regina particolarmente triste. Da qua nacque il detto napoletano legato a questo dolce: “Magnatela na risata”.