La Toscana è uno scrigno di tesori unici al mondo: città d’arte, piccoli borghi pittoreschi, panorami mozzafiato e il suo patrimonio culturale-artistico la rendono una meta indispensabile per chiunque. Senza dimenticare i suoi vini e la sua cucina tradizionale.
Non è difficile trovare nella tradizione culinaria toscana, dei piatti perfetti da portare in tavola in questi primi mesi freddi.
La ribollita è come un caldo abbraccio racchiuso in una ciotola. Questo primo piatto - che per la varietà dei suoi ingredienti è un validissimo piatto unico - deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure che si preparava tradizionalmente in alcune zone della campagna Toscana.
Il lungo tempo di cottura a fuoco lento è ciò che fa risplendere i suoi sapori rustici. Questa "zuppa" veniva tradizionalmente cucinata in grandi quantità il venerdì, in modo da poterla gustare durante tutto il fine settimana. Questa tradizione è ciò che ha dato il nome al piatto; che veniva letteralmente “ribollito" per giorni.
È uno di quei piatti che il giorno dopo ha un sapore migliore. La ribollita è popolare in tutta la Toscana, e in altre parti d'Italia, con numerose varianti. La ricetta odierna della Ribollita contiene fagioli cannellini, bietole e cavolo nero.
Un secondo piatto veloce e molto saporito è il coniglio all’arrosto morto, una ricetta cucinata storicamente nelle campagne toscane, che si preparava e si prepara tutt’ora in padella - non nel forno a legna come avveniva nelle ricorrenze importanti - quindi tramite una cottura breve. La carne viene cucinata con erbe aromatiche, per l’esattezza un battuto di salva e rosmarino, e cotta nel vino bianco e nel brodo.
Il nome deriva dall’ultima fase di cottura, in cui viene “annegato” nel brodo e coperto, come se venisse seppellito “vivo”.
Un contorno molto semplice da preparare, gustoso e delicato, perfetto per accompagnare questo secondo piatto toscano sono i funghi trifolati.
Ci sono alcuni fattori da conoscere per assicurarsi di dare il maggior risalto possibile al gusto dei funghi.
In primis, devono essere puliti accuratamente con uno straccio umido, senza lavarli sotto l’acqua corrente, perchè in questo caso tenderebbero ad assorbirla per poi rilasciarla in fase di cottura, compromettendo la buona riuscita di alcune ricette. Dovrete, quindi, con molta delicatezza, eliminare la terra, aiutandovi con un coltellino per raschiare via le parti più difficili da pulire, tagliare la base e strofinare con lo straccio umido il cappello. Un altro “consiglio” fondamentale riguarda la cottura. I funghi hanno bisogno di una cottura veloce altrimenti rischiano di diventare una specie di poltiglia: se vogliamo mantenere la forma, quindi, ricordatevi di utilizzare una fiamma vivace. In questo modo otterrete funghi integri e carnosi.
Scopri la storia e le tradizioni toscane attraverso i racconti a tavola delle Cesarine