E anche quest’anno ci stiamo avvicinando alla fine di ottobre. Le giornate sono più corte, il freddo inizia a farsi sentire, ma soprattutto sta per arrivare la notte più spaventosa dell’anno: Halloween! Criticata da alcuni come festa importata che niente ha a che vedere con le nostre tradizioni, in realtà scopriremo che le sue radici affondano proprio nel Vecchio Continente.
Sia quel che sia, ciò che conta è che Halloween con le sue zucche intagliate dall’espressione arcigna e le maschere mostruose piace a tutti, probabilmente perché ci fa scorrere lungo la schiena quel brivido innocuo che alla fin fine aiuta a esorcizzare le paure.
Per celebrare Halloween come si deve, vi proponiamo la ricetta della nostra Cesarina Elena di Castelnuovo del Garda per preparare un delizioso tortino alla zucca e cioccolato, un dolce facile da realizzare che darà al vostro "dolcetto o scherzetto" una marcia in più!
Tortino alla zucca e cioccolato
Soffice e goloso, un dolce che scalda il cuore (e il palato) nelle uggiose giornate autunnali
Ingredienti
- 200 gr farina 00
- 100 gr fecola di patate
- 50 gr farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
- 200 gr zucchero semolato (si può diminuire la dose se la zucca è molto matura)
- 100 gr cioccolato fondente
- 3 uova (medie)
- 300 gr zucca (cruda tritata col mixer o grattugiata)
- 100 gr olio di semi di girasole (o arachide)
- 100 gr mandorle intere
- 1 cucchiaino cannella in polvere
- 1 cucchiaino estratto di vaniglia
- 1 bustina lievito in polvere per dolci
- 1 pizzico sale
Procedimento
- Pulite la zucca dalla buccia esterna, tagliatela a dadini piccoli e tritatela cruda in un mixer fino a ridurla in polpa non troppo fine (in alternativa potete grattugiarla). Se dovesse risultare troppo acquosa, lasciatela in un colino per un po’ di tempo, così da eliminare l’acqua in eccesso.
- Tostate le mandorle in una padella antiaderente per qualche minuto, facendo attenzione a non bruciarle (in alternativa mettetele 5 minuti in forno a 120°C).
- Tritate le mandorle grossolanamente con un coltello e tenetene alcune per la decorazione superficiale.
- Tritate il cioccolato fondente a scaglie non troppo sottili (se preferite potete usare le gocce di cioccolato già pronte).
- Montate con fruste elettriche ad alta velocità le uova con lo zucchero, la cannella e l’estratto di vaniglia, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. A questo punto aggiungete l’olio di semi e mescolate a velocità bassa; unite la polpa di zucca e continuate a mescolare delicatamente a bassa velocità.
- Aggiungete la farina 00 setacciata, la fecola, il lievito in polvere e la farina di mandorle e mescolate con le fruste sempre delicatamente, a bassa velocità.
- Ora unite le mandorle tritate e il cioccolato a scaglie, sempre mescolando delicatamente.
- Versate il composto in stampini per muffin accuratamente imburrati e infarinati, riempiti per 2/3 del volume. Con queste dosi riempirete 12/14 stampini. Se preferite fare una torta, versate il composto in una tortiera da 22-24 cm di diametro.
- Decorate la superficie con le mandorle intere che avevamo lasciato da parte.
- Cuocete in forno statico e preriscaldato a 170-180°C per circa 10/15 minuti, a seconda del forno e delle dimensioni degli stampini. Fate la classica prova stecchino: se esce asciutto, la torta alla zucca è pronta! (Se avete optato per la torta, i tempi di cottura salgono a circa 40-50 minuti)
- Trascorso il tempo di cottura, lasciate raffreddare, estraete i muffin dagli stampini.
- Fate riposare per almeno mezza giornata: si abbasseranno un po’ di volume, ma più riposano e più saranno buoni e morbidi!
Le origini di Halloween nel Vecchio Continente
Oggi ricorrenza laica, da alcuni malvista come evento contrario ai principi della religione cattolica, Halloween ha invece proprio nei culti della religione cattolica le sue origini. Deriverebbe infatti dalle celebrazioni del giorno di Ognissanti introdotte nel VII secolo d.C: festeggiato inizialmente a maggio, nell’VIII secolo Ognissanti venne portato al primo novembre; da qui - a un certo punto - si diffuse tra i fedeli l’abitudine di fare la veglia la notte precedente, il 31 ottobre, ed è appunto in questa consuetudine che possiamo rintracciare le origini dell’attuale festa di Halloween.
A sostegno di ciò ci viene in aiuto l’etimologia stessa della parola. "Halloween" infatti non è altro che la forma contratta di "All Hallows’ Eve", dove "hallow" è un termine arcaico inglese che significa "Santo". "Halloween", parola che appare per la prima volta nel 1735, significa quindi "Vigilia di tutti i Santi".
Dal Vecchio al Nuovo Continente e ritorno
Halloween quindi sarebbe una ricorrenza nata nel Vecchio Continente e poi trapiantata nel Nuovo a seguito delle migrazioni degli europei in America del Nord nel ‘600 e soprattutto nell’800, quando irlandesi e scozzesi salparono verso ovest per lasciarsi alle spalle la carestia. La festa da religiosa si trasformò in laica e da metà ‘900 divenne una festa pubblica nella quale si organizzano eventi e party a tema.
Dall’America, complici film e telefilm a stelle e strisce, Halloween ha poi staccato il biglietto di ritorno verso l’Europa (e il resto del mondo) spogliandosi delle vestigia del suo passato e affermandosi prevalentemente come festa commerciale.
In Italia Halloween è festeggiato dal 16% della popolazione (circa 7 milioni di cittadini) e genera un giro d’affari di circa 200 milioni di euro.
Le origini celtiche di Halloween
Più volte è capitato nel corso dei secoli che la Chiesa cattolica assorbisse nel suo calendario feste di origini pagane attuando così una sorta di "normalizzazione" di quelle ricorrenze. È successo con il Ferragosto e con il Natale, ad esempio. Ed è successo anche con la festa di Ognissanti. Le vere origini di Halloween quindi si possono fare risalire ad antichi riti dei popoli celtici e in particolare modo al Festival del Samhain.
Il Festival del Samhain
I Celti erano un popolo di pastori la cui vita era scandita dai tempi del bestiame: terminata l’estate, riportavano le greggi a valle e si preparavano all’inverno e all’arrivo del nuovo anno, che per loro iniziava il primo novembre.
Il capodanno celtico segnava quindi la fine dell’estate e veniva celebrato durante il Festival del Samhain: non a caso "Samhain" deriva dal gaelico "samhuinn", cioè "summer’s end", che significa appunto "fine dell’estate". La ricorrenza onorava quindi il passaggio tra la fine della bella stagione e l’inizio dell’inverno col suo ultimo raccolto. Non c’è da stupirsi se i colori di questa festa erano (e sono tutt’ora) l’arancio che rappresenta la mietitura e il nero che richiama il buio della stagione fredda. Era questo il periodo dell’anno in cui i Celti credevano che il velo tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti diventasse sottile, così sottile da potere essere attraversato. La morte quindi era uno dei temi di questa ricorrenza: in inverno d’altro canto la vita sembra spegnersi, anche se in realtà si sta solo rinnovando sottoterra. Ma sottoterra è anche il luogo dove si trovano i defunti: per questo la sovrapposizione tra Samhain e il culto dei morti avvenne in modo quasi naturale.
Dalle zucche intagliate al "dolcetto o scherzetto": da dove derivano gli elementi più iconici di Halloween
Halloween è una festa caratterizzata da elementi ben riconoscibili e ben presenti nella coscienza collettiva. Vediamone i componenti principali, scoprendo anche quali siano le loro origini storiche.
Costumi spaventosi
Da questo punto di vista Halloween assomiglia al nostro carnevale, solo con un tocco più gore e dark. In età contemporanea l’usanza di indossare maschere terrificanti è iniziata negli Stati Uniti a partire dal ‘900, ma le sue origini sono ben più antiche. Già i Celti, in occasione dei sacrifici del 31 ottobre, erano soliti travestirsi in modo spaventoso indossando pelli di animali con lo scopo di tenere lontano gli spiriti maligni che in quella data particolare potevano fare ritorno sulla terra.
Dolcetto o scherzetto?
Forse l’aspetto di Halloween che più piace ai bambini è il famoso "trick or treat?": armati di cestini e sportine, i piccoli travestiti da mostri e streghe vanno di casa in casa a raccogliere cioccolatini e caramelle… o a fare uno scherzetto a chi è stato avaro di dolci. La prima testimonianza conosciuta del "trick or treat" proviene dal Canada e risale al 1917. Ma le sue origini, ancora una volta, sono lontane. Probabilmente l’usanza ha una doppia origine: la consuetudine di lasciare cibo per i morti durante il Festival del Samhain e l’usanza di sfornare le cosiddette soul cake nell’Inghilterra del XV secolo, ovvero dolci preparati per i bimbi poveri che bussavano alle porte delle case per chiedere un dolce in cambio di una preghiera per i defunti.
Le zucche intagliate: il Jack o’ lantern
Le zucche scavate e col ghigno inquietante sono sicuramente un altro elemento iconico di Halloween. Il loro scopo originario era semplice: spaventare gli spiriti malvagi. Già nell’800 in Scozia e in Irlanda c’era l’abitudine di fare lanterne scavando vegetali, soprattutto rape; poi, quando l’usanza varcò l’Atlantico, si iniziarono a utilizzare le zucche, ortaggi più comuni e facili da svuotare.
La leggenda del fabbro Jack
Ma perché nei paesi anglosassoni le zucche intagliate sono chiamate "Jack o’ lantern"? Tutto deriva da una leggenda irlandese. Jack, un fabbro avaro e ubriacone, incontrò il diavolo in una taverna. A causa della sua vita tutt’altro che virtuosa, la sua anima era già destinata al demonio, ma grazie alla sua furbizia Jack riuscì a salvarla: convinse il diavolo a trasformarsi in una moneta per potersi permettere un’ultima bevuta, ma a quel punto l’astuto fabbro mise la moneta nel suo borsello accanto a una croce d’argento, cosicché il diavolo non potesse ritrasformarsi. Per tornare libero il diavolo gli promise che non avrebbe preso la sua anima per i successivi dieci anni e Jack accettò.
Trascorso quel periodo, il demonio si presentò nuovamente, ma prima di cedergli l’anima il fabbro espresse un ultimo desiderio chiedendogli di raccogliere una mela da un albero. Era un altro tranello: Jack prontamente incise una croce sul tronco bloccando il demonio ancora una volta. Ci fu un’altra contrattazione e in cambio della libertà il diavolo gli promise di risparmiargli la dannazione eterna.
Alla sua morte Jack fu rifiutato dal Paradiso, a causa degli innumerevoli peccati, ma fu rifiutato anche dall’Inferno, per via di quel patto stretto con il diavolo. Insomma, alla fine il demonio ebbe la sua rivincita! Jack sarebbe stato costretto a trascorrere l’eternità come un’anima in pena. Per permettergli di illuminare la via, il diavolo gli lanciò un tizzone ardente che Jack mise all’interno di una rapa. Da qui il nome di Jack O’ Lantern, cioè "Jack della Lanterna".
Da quel momento Jack vaga senza tregua alla ricerca di un luogo in cui riposarsi e Halloween sarebbe il giorno nel quale va a caccia di un rifugio. Gli abitanti di ogni paese appendono quindi una lanterna fuori dalla porta delle loro abitazioni per indicare alla triste anima di Jack, così come alle altre anime erranti, che quella casa non è un posto per loro.