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Gelato alla vaniglia fatto in casa

Il gelato, uno dei dessert più diffusi e conosciuti al mondo. Le sue infinite combinazioni di sapori e consistenze lo rendono un prodotto davvero speciale e versatile tanto che etichettarlo come “dolce” risulta riduttivo: avete presente le moderne versioni salate, create dai pionieri dell’innovazione per accompagnare antipasti o secondi? Beh, forse non tutti saranno così temerari da oltrepassare i confini della sperimentazione realizzando il gusto carne cotta e cacao amaro (esiste davvero!), ma volete mettere la soddisfazione di gustare un buon gelato fatto in casa, anche se fosse “solo” un tradizionale fragola e cioccolato?

La ricetta del gelato alla vaniglia

E allora, ecco qui per voi la semplice ricetta della nostra Cesarina Cristina per preparare in casa un ottimo gelato alla vaniglia… e non serve nemmeno la macchina per il gelato!

Gli “antenati” del gelato

Avete provato la nostra ricetta? Bene! Mentre vi gustate il vostro gelato appena fatto, facciamo un viaggio nel tempo alla scoperta della storia di questo alimento, così comune e presente nella nostra vita quotidiana eppure così misterioso quando se ne cercano le origini.

Rintracciare come e dove sia nato il gelato non è infatti semplice: da un lato sono molteplici le testimonianze storiche sulle usanze di conservare latte e alimenti congelandoli, dall’altro sono altrettanto numerose le controversie susseguitesi nel corso dei secoli per accaparrarsi il fregio di “inventore del gelato”.

La storia del gelato ha inizio migliaia di anni fa, addirittura un suo lontano antenato è presente nella Bibbia. In Cina, attorno al 2000 a.C, veniva preparato un composto a base di latte e riso cotto che veniva poi riposto nella neve per solidificarsi.

Facendo un salto in avanti arriviamo nella Sicilia del IX secolo, ai tempi della dominazione araba: qui i saraceni erano soliti congelare succhi di frutta al gusto di limone, arancia, melograno, tamarindo utilizzando la neve dell’Etna per realizzare bevande fredde chiamate “sherbet”... questo nome vi dice qualcosa?

Il gelato “gelato”

Tuttavia, per incontrare il gelato come lo conosciamo noi oggi, con la sua inconfondibile cremosità, bisogna attendere il Rinascimento.

È infatti nella Firenze di Caterina de’ Medici che l'architetto Bernardo Buontalenti realizza un dessert utilizzando neve, sale, limoni, zucchero, bianco d’uovo e latte: era nato il primo gelato.

Coppe di gelato viste dall'alto su un vassoio

Da Firenze il gelato travalica le Alpi con il matrimonio tra Caterina de’ Medici e il re Enrico II di Francia, tuttavia il vero impulso alla sua diffusione arriva solo con i cambiamenti sociali e le innovazioni tecnologiche del XIX secolo.

Nell’800 gli “hokey-pokey” (traslitterazione di “ecco un poco”), ovvero gli emigranti italiani venditori di gelato, fanno conoscere questo prodotto per le strade di Londra e New York, ma è l’inventrice statunitense Nancy Johnson che pone le basi per la sua diffusione su larga scala con il prototipo della macchina per gelato che ne permetterà poi la produzione a livello industriale.

Foto in bianco e nero di carretto di gelataio per strada

Le nuove frontiere del gelato

Da allora il gelato è diventato un fenomeno globale, con gelaterie e marchi rinomati in tutto il mondo che offrono una gamma pressoché infinita di gusti e combinazioni creative.

Come il “Frozen Haute Chocolate”, il gelato più costoso al mondo. Se vi trovate a New York, fate un salto al ristorante Serendipity 3 e per la modica cifra di $25.000 potrete gustare questo esotico gelato guarnito con foglie d'oro commestibili.

E chiudiamo con una curiosità. Sapete dove è stato realizzato il cono gelato più grande al mondo? Alla Fiera di Rimini, in occasione del Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianali nel 2011. Sette artigiani (guidati dal cioccolatiere Mirco Della Vecchia) e trenta ore di lavoro per 70 kg di gelato e un cono alto quasi 3 metri che è ufficialmente entrato nel Guinness dei Primati.

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