

Le tigelle, o più precisamente le crescentine, sono un piatto povero della tradizione rurale dell’appennino modenese. I contadini le consumavano al posto del pane e nelle famiglie di una volta venivano sfornate tutti i giorni. Oggi questi piccoli dischi lievitati caratterizzati da un fregio a forma di stella-fiore simbolo di prosperità, si trovano nelle trattorie più autentiche e nelle sagre di paese e sono diventati sinonimo di convivialità, tanto che tra i giovani - soprattutto tra le province di Modena e Bologna - non è insolito sentire dire “facciamoci un gnocco e tigelle” per intendere una serata passata in compagnia mangiando gnocco fritto e crescentine.
Tigelle o crescentine?
Sbarazziamoci dell’elefante nella stanza: si chiamano "tigelle" o "crescentine"? Il vero nome, cioè il nome corretto del prodotto, è "crescentina", chiamato così perché l’impasto cresce di volume durante il processo di lievitazione. Tuttavia, quando le crescentine si sono iniziate a diffondere nelle aree circostanti l’appennino modenese, ha preso piede l’abitudine di chiamarle con il nome degli strumenti usati per cuocerle, le "tigelle", ovvero dischi di terracotta del diametro di 10-12 centimetri tra cui veniva collocato l’impasto. "Tigella" deriva infatti dal latino "tegere", cioè "coprire".
Oggi, al posto di questi dischi di terracotta, si utilizzano stampi di alluminio, chiamati "tigelliere", o semplici padelle antiaderenti.
Come si condiscono le crescentine?
Se volete provare la versione più classica delle crescentine, allora le dovete farcire con la "cunza", cioè il tipico pesto alla modenese a base di lardo e rosmarino, e una spolverata di parmigiano. Ma le possibilità sono davvero infinite: le crescentine si sposano benissimo con qualsiasi tipo di affettato, ma sono possibili versioni vegetariane come stracchino e rucola, per esempio. Oppure si possono gustare come dessert, farcendole con burro e marmellata, oppure con una crema spalmabile al cioccolato.
La ricetta per preparare le crescentine modenesi
Vediamo allora come si preparano le crescentine, così da poterle gustare appena cotte e fragranti con amici e familiari! Ecco qui la ricetta della nostra Cesarina Claudia di Bargi, una piccola frazione nell’appennino bolognese dove queste focaccine sono letteralmente di casa.
“Cucino le tigelle da tanti anni per la famiglia e gli amici: è una ricetta della tradizione alla quale sono molto legata”.

Ricetta Crescentine (tigelle)
Le piccole focacce dell'appennino modenese che si sposano bene con tutto
Ingredienti
- 1 kg di farina 00
- 40 g di lievito di birra
- 250 ml acqua tiepida 250 ml latte tiepido
- 50 g di strutto
- 8 g di sale fino
- 20 ml olio di oliva
- 4 g di zucchero bianco
Procedimento
- Sciogliete il lievito nel latte assieme allo zucchero. In una ciotola impastate la farina assieme al lievito sciolto, aggiungete sale, olio e acqua fino a ottenere una massa omogenea e liscia.
- Coprite l’impasto con un panno da cucina e lasciate lievitare per circa 2 ore a temperatura ambiente, finché il volume della pasta non raddoppia.
- A lievitazione avvenuta, tornate a impastare e formate delle palline uniformi, copritele e lasciatele a riposo per circa 30 minuti.
- Scaldate sul fuoco lo stampo (o tigelliera) su entrambi i lati, dopodiché adagiate le palline all’interno dello stampo e cuocetele a fiamma moderata per circa 3-4 minuti per lato. A questo punto le tigelle sono pronte per essere servite.