

Siamo arrivati nell'ultimo mese dell’anno: le giornate sono più corte, l’aria è più pungente e così cresce la voglia di piatti avvolgenti che siano come una calda coccola per il cuore e per il palato.
In Lombardia l’inverno ha il gusto vellutato di uno stufato rustico tipico della tradizione contadina: la cassœula, un piatto che porta in tavola sapori antichi, autentici e genuini.
Regina della cucina povera, la cassœula (italianizzata in “cassola”, “cazzuola” o “cazzola”; oppure nota anche come “bottaggio”, forse dal termine francese ”potage”) nasce per valorizzare ingredienti semplici: le parti meno nobili del maiale (costine e cotenna) e la verza, raccolta come vuole la tradizione solo dopo la prima gelata, quando diventa più tenera e dolce. Un tocco di concentrato di pomodoro dona colore a questo piatto dal caratteristico aspetto corposo: secondo la saggezza lombarda, infatti, questo stufato deve essere “ben tacchento”, cioè né brodoso né asciutto, ma giustamente denso.

Le origini della cassœula
Dietro le origini della cassœula si intrecciano molteplici storie. Probabilmente il piatto è collegato al culto di Sant’Antonio Abate, celebrato il 17 gennaio, data che segnava la fine delle macellazioni dei maiali. Il nome invece potrebbe derivare dal cassœu, il mestolo usato per mescolare, o dalla casseruola in cui cuoce, o ancora dalla cazzuola degli operai che, secondo una tradizione, preparavano il piatto a fine lavori quando la casa arrivava al tetto. Altri vedono un legame con il Kasseler tedesco, o con la ricetta "Cassola de carn" del “Llibre del Coch” di Ruperto da Nola, che ne anticipa struttura e ingredienti.
Piatto povero ma ricco di sapore, la cassœula si sposa in modo eccellente con la polenta. Un consiglio? Preparatela con un po’ d’anticipo: il riposo in frigorifero ne intensifica sapori e profumi, rendendola ancora più irresistibile il giorno dopo.
Come preparare la cassœula
Preparare la cassola non è difficile, ma richiede un po’ di tempo e attenzione perché i vari ingredienti vanno aggiunti un po’ per volta, visto che ognuno ha uno specifico tempo di cottura. Oggi la portiamo in tavola seguendo la ricetta della nostra Cesarina Vita di Busto Arsizio:
“Questo piatto veniva preparato da mia suocera il primo novembre, per la festa di Ognissanti, e ancora oggi io mantengo viva questa tradizione”.

Cassoeula
Piatto di umili origini della tradizione lombarda ideale per affrontare le giornate più fredde
Ingredienti
- Una verza
- 10 costine
- 500 g di cotenna
- 1 gambo di sedano
- 1 carota
- Olio q.b.
- Burro q.b.
- 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
- Sale q.b.
Procedimento
- Pulite le verze togliendo la parte centrale delle foglie e sbollentatele; quindi scolatele e strizzatele accuratamente, poi lasciatele raffreddare.
- In una pentola molto capiente mettete olio, burro e le cotenne e fatele cuocere per circa un'ora.
- Aggiungete sedano e carote precedentemente tritati; dopo circa mezz'ora unite le costine e fate cuocere per un'ora e 30 minuti circa.
- Trascorso quel tempo, aggiungete le verze continuando la cottura per un'altra mezz'ora.