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Castagnaccio con pinoli, uvetta e rosmarino

Il castagnaccio: una sinfonia di sapori autunnali

Acqua, farina di castagne e frutta secca, pochi ingredienti per creare un piatto, al confine tra dolce e salato, che ti prenderà per mano e ti accompagnerà durante queste giornate sempre più corte.

Il nostro Cesarino Andrea di Lucca ha condiviso con noi la sua ricetta per preparare questo delizioso dolce. Un dolce semplice con i profumi del bosco e il carattere ruspante della tradizione contadina: ecco la ricetta del castagnaccio.

Castagnaccio con pinoli

La ricetta del castagnaccio

Un perfetto connubio tra dolce e salato pronto dal suo sapore genuino, con una semplicità sempreverde.

DifficoltàFacile
Tempo preparazione10m
Tempo cottura40m
Porzioni6
CostoBasso

Ingredienti

  • Per un castagnaccio da 24 cm di diametro:
  • 300 g di farina di castagne della Garfagnana 
  • 350-400 ml acqua
  • 6 g di sale
  • 40 g di pinoli
  • 40 g di gherigli di noci
  • Olio q.b. 
  • Rosmarino
  • Scorza di arancia

Procedimento

  • Setacciate la farina di castagne in una ciotola e aggiungete l’acqua poco alla volta, sempre mescolando con una frusta a mano. 
  • Unite a questo punto tutti gli ingredienti (del rosmarino solo le foglie), tenendo da parte una parte degli ingredienti per decorare.
  • Ungete una teglia da 24 cm di diametro con l’olio e versatevi il composto, decorate con gli ingredienti rimasti e finite con un giro d’olio. 
  • Infornate a forno statico a 190 °C gradi per circa 40 minuti, finché non si sarà creata una crosticina  con delle crepe sulla superficie.

alberi autunnali viale

Dal cuore del bosco alla tavola

La ricetta del castagnaccio trova le sue origini nella zona appenninica, al confine tra Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Liguria. L’umanista Ortensio Landi, alla fine del XVI secolo, riporta la ricetta del castagnaccio nella sua opera “Commentario delle più notabili et mostruose cose d'Italia e di altri luoghi” attribuendola a Pilade da Lucca descritto come “il primo che facesse castagnazzi e di questo ne riportò loda”.

colline toscane autunno

Come ogni ricetta tradizionale, anche questa adatta i suoi ingredienti in base al luogo: in Piemonte si prepara un castagnaccio più alto e morbido, con un impasto arricchito con mele renette, latte e miele. Un’altra rivisitazione piemontese prevede l’aggiunta degli amaretti sbriciolati, oltre che delle mele.

In Liguria, tra gli ingredienti compaiono anche i semi di finocchio, che aggiungono un gusto e un aroma molto particolari. Spostandosi verso il Sud Italia, si trova un’altra versione del castagnaccio, personalizzata con ingredienti della tradizione locale, come cedro candito e granella di mandorle (Campania); scorze di arancia e vino cotto per ammollare l’uva passa (Calabria); latte e gherigli di noce (Umbria) e cacao, uova, latte e lievito in Puglia, dove questo dolce è più simile a una torta classica, alta e soffice.

Nato come piatto povero, con il passare dei secoli la ricetta si è formalizzata, raggiungendo l’aspetto e gli ingredienti che conosciamo ora, con le sue differenti eccezioni. Oggi il castagnaccio è un PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) del centro italia che soddisfa i gusti e le esigenze alimentare di tutti essendo, nella maggior parte delle sue varianti, un dolce senza glutine e senza derivati animali. 

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