

In queste giornate di dicembre, le più corte dell’anno, si fa sentire di più il bisogno di farsi una coccola, magari con qualcosa di dolce preparato con le proprie mani, da gustare - perché no - con un buon bicchiere di liquore artigianale. Ecco allora per voi la ricetta della nostra Cesarina Francesca di Civitavecchia per portare a tavola una specialità tipica campana: i Susamielli.
“È stata mia mamma a insegnarmi l’importanza della tradizione, del rispetto per le ricette tramandate e dell’amore per i dolci che raccontano storie. Preparare i Susamielli è un vero e proprio atto d’amore verso la nostra cultura e le nostre radici”.
I Susamielli: un’antica tradizione per celebrare il Natale
Croccanti all’esterno e morbidi all’interno, i Susamielli sono dei biscotti tipici della tradizione partenopea e a Napoli vengono generalmente preparati prima dell’8 dicembre, per potere essere poi gustati durante tutte le festività natalizie. Si caratterizzano per il sapore speziato dato dal “pisto napoletano” (una miscela di cannella, pepe, noce moscata e chiodi di garofano) e per l’inconfondibile forma a “S”, forse un omaggio a San Giuseppe o un riferimento al serpente, simbolo del peccato, che veniva esorcizzato dalla dolcezza di questi biscotti.
L’origine della ricetta e del nome si perdono nelle nebbie di un passato lontano: forse la ricetta è stata codificata per la prima volta in un ricettario di fine ‘700, mentre il nome deriverebbe dall’unione dei termini latini “sesamum” e “mel”, sesamo e miele, visto che una volta questi biscotti erano ricoperti di sesamo, semi che poi sono stati sostituiti dalle mandorle.
Dolci simili venivano probabilmente già sfornati nell’antica Grecia e portati nei santuari come offerta a Demetra e Kore in cambio della loro protezione; e nel ‘600 biscotti analoghi ai Susamielli venivano prodotti dalle suore clarisse del convento napoletano di Santa Maria della Sapienza: erano chiamati “sapienze”, dal nome del monastero.
I Susamielli in tre varianti
In passato esistevano tre varianti di Susamielli, ognuna destinata a uno specifico ceto sociale. C’erano i Susamielli dei nobili, per le famiglie più abbienti, fatti con ingredienti ricercati come farina bianca raffinata, miele e mandorle (oggi è questa la versione più diffusa); i Susamielli del buon cammino per preti e frati, che prevedono l’aggiunta di marmellata di amarene; e i Susamielli dello zampognaro, fatti con farina grezza e chiamati così perché offerti agli zampognari che suonavano per le strade durante le festività natalizie.

Susamielli
I dolci natalizi partenopei dal sapore speziato, simbolo di tradizione e convivialità
Ingredienti
- Dosi per circa 15 biscotti:
- 300 g di farina 00
- 150 g di miele millefiori
- 100 g di mandorle tostate tritate
- 1 cucchiaino di cannella
- Una punta di pepe nero
- Scorza grattugiata di 1 arancia
- 1 cucchiaino di ammoniaca per dolci
- 1 pizzico di sale
- 1 albume per spennellare
- Semi di sesamo
- 15 mandorle intere
Procedimento
- In una ciotola grande mescolate la farina, la cannella, il pepe, il sale, la scorza d’arancia e l’ammoniaca per dolci.
- Aggiungete le mandorle tritate e il miele, e impastate a mano fino a ottenere un composto sodo ma malleabile. Se dovesse risultare troppo duro, potete aggiungere un cucchiaino di succo d’arancia o dell’acqua.
- Prendete una piccola quantità di impasto (circa 40 g) e formate un bastoncino lungo circa 12-14 cm. Date la classica forma a “S” e disponetelo su una teglia rivestita con carta forno.
- Ripetete l’operazione fino a terminare tutto l’impasto.
- Spennellate ciascun biscotto con l’albume leggermente sbattuto.
- Passate la superficie nel sesamo poi inserite una mandorla intera nella curva centrale di ogni “S”.
- Cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per 15-18 minuti. Devono dorare, ma non diventare troppo duri (si induriranno raffreddandosi).
- Lasciateli raffreddare completamente su una gratella.
- Conservate in scatole di latta per mantenerli fragranti a lungo.