

Come ogni anno, il primo novembre si celebra la Giornata Mondiale Vegan, l'occasione perfetta per fare il punto della situazione e capire dove è arrivato il movimento vegano nel mondo così da sensibilizzare l’opinione pubblica all’alimentazione plant-based, e per fare conoscere i benefici di questo stile di vita, condividendo consigli, ricette e idee. Iniziata nel 1994 per festeggiare la fondazione della Vegan Society, questa tradizione col tempo si è evoluta, prima nella World Vegan Week e poi nel World Vegan Month.
E così, anche quest’anno, in tutto il mondo il mese di novembre sarà punteggiato da molte iniziative (che potete consultare sul sito della Vegan Society). A Milano, per esempio, l’8 e il 9 novembre si terrà il Festival Vegan con conferenze, musica, workshop e cibo sostenibile privo di ingredienti di origine animale.
Festeggiare questa giornata, però, non significa necessariamente partecipare a eventi pubblici: potresti per esempio dare il tuo contributo organizzando un pranzo o una cena vegana con gli amici; favorendo la divulgazione delle tematiche vegane nella tua comunità; o anche condividendo le tue ricette vegane sui social media usando gli hashtag #worldveganday e #worldveganmonth. Ma potresti anche divertirti sfidando i tuoi amici e colleghi di lavoro a seguire una dieta vegana per un mese.
La ricetta per preparare fave e cicorie
Noi, in occasione del World Vegan Day, vogliamo presentarvi la ricetta della nostra Cesarina Anna Maria di Matera per preparare un piatto interamente plant-based dal sapore autunnale: fave e cicorie.
“Ricordo quando mia nonna cucinava le fave in un contenitore di terracotta solo con acqua e alloro, non sulla cucina a gas ma su quella a legna, per ore, e il profumo dell’alloro si diffondeva per tutta la casa. La dolcezza del purè di fave e l’amarognolo delle cicorie formano un connubio che sa di antico, di tradizioni e l’ideale sarebbe mangiare questo piatto nei tegamini di terracotta e accompagnarlo con crostoni di pane di Matera. In alternativa, venite ad assaggiarlo a casa mia, dove potrete ritrovare i profumi della cucina di un tempo”.

La semplicità in cucina vince sempre e i soli due ingredienti principali di questa ricetta ne sono una conferma: le fave, un legume probabilmente originario dell'Asia Minore o del Mediterraneo apprezzato per il suo valore nutrizionale, e le cicorie, erbette spontanee dal sapore amarognolo che tradizionalmente vengono raccolte a mano nelle zone di campagna. Se non riuscite a trovarle non disperate: le potete sostituire con le cicorie coltivate: il sapore non sarà lo stesso, ma insieme daranno comunque vita a un piatto rustico, vegano e saporito della cucina lucana e pugliese.
Fave e Cicorie
Direttamente dalla Puglia, un piatto contadino fatto con pochi e semplici ingredienti
Ingredienti
- Fave secche decorticate: 400 g
- Cicoria selvatica: 400 g
- Alloro: 3 foglie
- Olio EVO q.b.
- Sale q.b.
- Acqua q.b.
Procedimento
- Come prima cosa reidratate le fave mettendole in ammollo in una ciotola con abbondante acqua fredda per una notte.
- La mattina seguente scolate le fave, sciacquatele sotto l’acqua corrente e mettetele a cuocere in una pentola capiente, coprendole a filo con l’acqua e aggiungendo le foglie di alloro senza salare.
- Lasciate cuocere a fuoco basso per almeno 2 ore aggiungendo, se necessario, dell’acqua calda. Durante le due ore le fave rilasceranno una schiumetta che dovrete togliere con una schiumarola o un cucchiaio.
- Nel frattempo, preparate le cicorie pulendole e facendo attenzione a togliere con un coltello la parte più dura, quella bianca, che tiene insieme le foglie. Eliminate anche le foglie più rovinate, tenendo quelle più belle e verdi.
- Lavatele accuratamente sotto l’acqua corrente e sbollentatele in acqua bollente e salata per 7/8 minuti. Una volta cotte, scolatele e tenetele da parte.
- Le fave saranno pronte quando, mescolando continuamente con il mestolo, si sfalderanno facilmente, fino ad ottenere un purè dalla consistenza grossolana.
- Salate le fave e dopo un’ultima girata componete il piatto: mettete un abbondante cucchiaio di purè alla base, quindi adagiate sopra le cicorie e condite con un filo di olio di ottima qualità e del peperone crusco sbriciolato.
Il veganismo in numeri
Quanti sono i vegani nel mondo? Riuscire a rispondere a questa domanda è un po’ come trovare l’ago in un pagliaio, ma alcune stime parlano di circa 79 milioni di persone nel mondo che si definiscono vegane.
Secondo i dati di una ricerca condotta da EAT Forum, c’è un interesse molto elevato da parte del pubblico al tema del veganismo, ma a questo interesse però non corrisponde una presa d'azione concreta. Il 68% degli intervistati, infatti, dichiara di volere aggiungere più cibo vegetale alla propria dieta, ma solo il 20% lo fa regolarmente. Il potenziale dunque c’è, ma è ancora largamente inespresso.
Tuttavia, per il movimento vegano il futuro appare roseo. Secondo Future Market Insights, il settore globale degli alimenti a base vegetale crescerà da 14,2 miliardi di dollari nel 2025 a un totale di circa 44,2 miliardi di dollari entro il 2035, un salto a tre cifre alimentato da acquisti ricorrenti, innovazione di prodotto e distribuzione mainstream.
I principali motivi per scegliere una dieta vegana
I motivi per cui le persone adottano un’alimentazione vegana sono i più vari. La salute rimane il motivo principale: una ricerca ha infatti messo in evidenza che chi segue prevalentemente un’alimentazione a base vegetale vede calare del 23% il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto agli onnivori, ossia rispetto a coloro che consumano alimenti di origine sia animale che vegetale.
La salute però non rappresenta l’unico fattore: c’è anche la questione ambientale, un tema caro soprattutto ai membri della Gen Z. Vari studi mostrano che il passaggio a una dieta vegetale può ridurre l’impronta di carbonio individuale legata all’alimentazione fino al 75%.
E infine esiste anche una motivazione di origine economica, il "portafoglio": mangiare vegetale costa dal 21% al 34% in meno. Fagioli, lenticchie, prodotti stagionali e cereali sfusi hanno in genere prezzi inferiori rispetto a carne e latticini, anche considerando le bevande vegetali.
