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Teglia con pasticciotti leccesi appena sfornati

Il vero pasticciotto leccese

Affondare i denti nella sua pasta frolla fragrante per arrivare alla ricca e morbida crema pasticciera è un’esperienza paradisiaca difficile da dimenticare. Stiamo parlando del pasticciotto, il dolce che da quasi 300 anni fa rima con Salento: nessuna vacanza nella penisola salentina può dirsi completa se non si gusta almeno una volta questo piccolo scrigno di bontà!

La ricetta del pasticciotto

Se ahimè non avete la possibilità di andare in Salento e gustare questo delizioso dolce nel suo luogo di origine, potete però mettervi ai fornelli e prepararlo direttamente a casa vostra con la ricetta della nostra Cesarina Francesca.

Pasticciotto tagliato a metà

Pasticciotto leccese

Piccolo scrigno di pasta frolla con un cuore morbido: impossibile resistergli!

DifficoltàFacile
Tempo preparazione40m
Tempo cottura30m
CostoBasso

Ingredienti

  • Dosi per circa 10 pezzi

  • Ingredienti per il guscio di pasta frolla:
  • 500 g di farina 00 
  • 250 g di strutto o burro
  • 250 g di zucchero semolato
  • 2 uova medie intere 
  • Una punta di cucchiaino di ammoniaca per dolci
  • Vaniglia o limone a piacere

  • Ingredienti per la crema pasticcera:
  • 100 g di uova intere a pasta gialla
  • 100 g di zucchero semolato
  • 32 g di amido di riso
  • 32 g di amido di mais
  • 500 ml di latte fresco intero
  • Vaniglia o limone a piacere

  • Per spennellare:
  • Poco albume leggermente sbattuto

Procedimento

Procedimento per la pasta frolla:

  • In una planetaria (o in una ciotola), unite lo zucchero alla farina; successivamente aggiungete lo strutto (o il burro) ammorbidito e gli aromi preferiti; infine aggiungete le uova, una alla volta.
  • Formate un filoncino, avvolgetelo in pellicola e lasciatelo riposare in frigo per almeno 4 ore (una nottata intera sarebbe preferibile).


Procedimento per la crema pasticcera:

  • Scaldate il latte in una casseruola senza portarlo a bollore.
  • In una ciotola montate con una frusta le uova con lo zucchero e gli aromi; poi aggiungete le farine (le due farine possono essere sostituite da farina 00 oppure da farina di riso, in quest’ultimo caso si otterrà una crema molto delicata e vellutata); infine versate tutto il composto nel latte e mescolate energicamente.
  • Appena le bollicine iniziano ad affiorare in superficie, spegnete la fiamma e continuate a mescolare. Attenzione: la crema non deve mai bollire!
  • Trasferite la crema in una ciotola, coprite con pellicola (che deve essere a contatto con la crema) e riponete in frigo affinché si raffreddi nel minor tempo possibile.


Procedimento per la creazione del pasticciotto:

  • Una volta trascorso il tempo di riposo, tirate fuori dal frigo il filoncino di frolla e tagliatelo a fette (ottenendo dei dischetti). Il numero di dischetti deve essere il doppio degli stampini che abbiamo a disposizione (ad esempio, se abbiamo 6 stampini dobbiamo preparare 12 dischetti).
  • Sulla spianatoia infarinata allargate metà dei dischetti di pasta frolla e foderate gli stampini (che non hanno bisogno di essere imburrati).
  • Riempite con abbondante crema pasticcera (deve formarsi una cupoletta)
  • Allargate i restanti dischetti e usateli per chiudere i pasticciotti sigillando bene i bordi.
  • Spennellate con albume sbattuto
  • Metteteli a cuocere in forno statico a 180° per circa 30 minuti


Consiglio furbo:

Se non avete a disposizione gli appositi stampini potete fare la “torta pasticciotto”, ossia con lo stesso impasto e procedimento foderate una teglia da torta. La torta è molto usata qui in Salento, in famiglia, perché è più veloce da preparare e, soprattutto perché durante i grandi pranzi in compagnia, permette di accontentare tutti semplicemente raddoppiando le dosi.

Le origini del pasticciotto leccese

Questi dolcetti di forma ovoidale preparati in appositi stampini di rame sono nati quasi per caso nel lontano 1745 a Galatina, in provincia di Lecce. A inventarli pare sia stato il pasticciere salentino Andrea Ascalone.

La storia narra che la pasticceria di Ascalone non stesse navigando in buone acque a causa di vari debiti che l’uomo aveva contratto. Così, nel tentativo di risollevare le sorti della sua attività, Ascalone trascorreva le giornate nel laboratorio della pasticceria per sperimentare nuove ricette.

Un giorno si era ritrovato con crema pasticciera e ritagli di pasta frolla da preparazioni precedenti: quegli avanzi erano insufficienti per fare un’altra torta, tuttavia, invece di buttarli, decise di combinarli in piccoli stampi per farne delle piccole torte. Il risultato però fu al di sotto delle aspettative, un pasticcio - insomma, e Ascalone decise di sbarazzarsi subito di quei dolci improvvisati donandoli a don Silvestro, il parroco del paese, che ogni mattina faceva visita al pasticciere.

Ingredienti per il pasticciotto: uova, burro e farina

Ma proprio quell’incontro con don Silvestro fu la svolta per le sorti della pasticceria: esterrefatto dalla bontà di quelle specie di crostatine ripiene di crema, il parroco divenne, come diremmo oggi, il miglior promoter della nuova creazione. E siccome nei piccoli paesi le voci corrono velocemente, ben presto i pasticciotti furono sulla (e nella) bocca di tutti.

Ancora oggi la famiglia Ascalone si tramanda di generazione in generazione la ricetta originale (che, badate bene, prevede lo strutto e non il burro per impastare la pasta frolla), per cui se vi trovate a Lecce andate a fare un giro nel loro negozio a Galatina, dove potrete assaggiare quello che pare essere il miglior pasticciotto del mondo.

Il successo del pasticciotto è ben lontano dall'appannarsi: oggi la città di Lecce lo ha riconosciuto come dolce tipico e si trova nella lista nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali stilata dal "Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali".


Preparazione della crema con frusta

Le varianti del pasticciotto

Come capita a tutti i piatti di successo, con il tempo sono state inventate varianti che si discostano dalla versione originale pur matenendone la caratteristica principale: la golosità!

La variante più nota è il pasticciotto napoletano, che alla crema unisce l’amarena. Ma esistono molte altre opzioni: con ricotta e pistacchi, al cioccolato, con la crema di gianduia, o con la marmellata. C’è solo l’imbarazzo della scelta!

Otranto - Lecce - Barche ormeggiate

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