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Il Tortellino Day è una celebrazione che riflette l’amore per uno dei piatti più iconici della cucina emiliana e italiana: i tortellini. Questa festa è nata negli Stati Uniti, dove il National Tortellini Day, celebrato ogni anno il 13 febbraio, rende omaggio alla pasta ripiena, simbolo di convivialità e tradizione. In Italia, il tortellino è così celebrato che non basta un solo giorno per rendergli omaggio: gli vengono dedicati interi eventi, tra i quali il Festival del Tortellino di Bologna e la Sagra del Tortellino di Castelfranco Emilia.
In occasione di questa ricorrenza, la nostra Cesarina Paola ci insegna a impastare e cucinare il vero tortellino, originario di Castelfranco Emilia e simbolo di Bologna.
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I tortellini
Impara trucchi e segreti per fare un piatto di tortellini perfetto da zero.
Ingredienti
- Per la pasta
- 100 g di farina 00
- 1 uovo medio
Per il ripieno- 100 g di prosciutto crudo
- 100 g di mortadella
- 100 g di lombo di maiale in un’unica fetta
- 150 g di Parmigiano Reggiano 36-40 mesi grattugiato
- 1 uovo (facoltativo)
- Noce moscata
- Sale q.b.
Procedimento
Per la pasta
- Mettere sulla spianatoia la farina e create un buco al centro.
- Rompete le uova strapazzatele con una forchetta, fino a che il colore sarà uniforme.
- Se necessario aggiungere altra farina, un poco alla volta prelevandola dai bordi interni, in modo che l’uovo non esca.
- Continuate a mescolare con la forchetta, finchè l’impasto non avrà ottenuto una consistenza che permetta di lavorare con le mani. Utilizzando una spatola, staccate l’impasto dal tagliere.
- Cominciate, con il palmo della mano, a premere l’impasto verso l’esterno (non verso il basso), facendolo “rotolare”.
- Aggiungete altra farina al bisogno, fino a che l’impasto avrà raggiunto una consistenza non appiccicosa e liscia.
- Avvolgete l’impasto, un poco infarinato, nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare almeno mezz’ora, in modo che la maglia del glutine si rilassi.
- Riprendete l’impasto e stendetelo con il matterello (a Bologna noi diciamo che cominciamo a “tirare la sfoglia”) in maniera da formare un cerchio.
- Continuate fino a che la sfoglia non diventerà tanto sottile da far passare la luce. Se utilizzate la macchina per fare la sfoglia, utilizzate un mix di farine (70% farina 00 e 30% farina di semola rimacinata).
Per ripieno
- Cuocete in padella la fetta di lombo di maiale, con burro sciolto, sale, un goccio di vino e, quando il vino sarà evaporato, un goccio di brodo di carne.
- Tritate tutti gli ingredienti nel tritacarne per due volte (la prima volta con buchi del tritacarne medi e la seconda con buchi piccoli).
- Ottenuto l’impasto a grana fine aggiungete il Parmigiano Reggiano , 1 uovo (facoltativo), noce moscata e sale solo in caso di bisogno.
- Impastate tutto fino a che tutti gli ingredienti si sono amalgamati e lasciare riposare, almeno 24 ore, in frigorifero.
Realizzazione del tortellino
- Prima di tutto bisogna, con un tagliapasta, tagliare quadratini di circa 2,5 cm di lato.
- Aggiungete il ripieno in quantità sufficiente da permetterne la chiusura.
- Per passare dal quadrato, un triangolo abbassate verso di voi gli estremi del triangolo e richiudetelo, sigillando le estremità una sull’altra.
- Cuocete i tortellini in un buon brodo di carne per gustarli in brodo o con una crema di panna e parmigiano reggiano (poca panna e tanto parmigiano). Anche in quest’ultimo caso i tortellini devono essere cotti nel brodo di carne.
Il tortellino: tra storia e leggenda
Il tortellino, dalle origini antiche, è da sempre al centro di un acceso dibattito tra modenesi e bolognesi, che ne rivendicano la paternità. La contesa trae origine soprattutto dal fatto che, considerando Castelfranco Emilia come luogo di nascita del tortellino, questo comune appartenne alla provincia di Bologna fino al 1929, anno in cui fu assegnato alla provincia di Modena.
Una delle leggende sulla sua origine è di carattere mitologico e vede protagonista la dea Venere. Si racconta che durante la guerra tra Modena e Bologna, a causa della "Secchia rapita", Venere, Bacco e Marte cercarono rifugio presso la locanda Corona di Castelfranco Emilia. La mattina dopo, Marte e Bacco partirono, lasciando Venere addormentata. Al suo risveglio, chiamando il locandiere, sfoggiò il suo perfetto ombelico. L'uomo, colpito dalla sua bellezza, decise di riprodurne la forma creando così il tortellino. A Bologna, la prima citazione dei tortellini compare nel 1289, in un documento dove si leggono le testimonianze di alcuni studenti arrestati in un'osteria perché sorpresi a giocare d'azzardo mentre mangiavano tortellini. Oggi Modena e Bologna condividono questo patrimonio e il tortellino è ufficialmente riconosciuto come prodotto tipico dell’Emilia-Romagna, ma la lotta per la paternità di questa pasta ripiena non si è ancora placata.
Negli ultimi anni, oltre alla classica versione in brodo, chef e appassionati hanno dato vita a reinterpretazioni sorprendenti. Tra i “piatti figli” più noti, spiccano i più grandi balanzoni (dalla pasta verde agli spinaci e ripieno di ricotta e mortadella) e gli smeraldini. Da nominare è anche lo scrigno di Venere, un cestino di pasta brisé contenente tortellini, ragù, besciamella e parmigiano reggiano.
Queste varianti testimoniano la capacità di adattamento del tortellino, mantenendo però un forte legame con la sua tradizione.