Affondare i denti nella sua pasta frolla fragrante per arrivare alla ricca e morbida crema pasticciera è un’esperienza paradisiaca difficile da dimenticare. Stiamo parlando del pasticciotto, il dolce che da quasi 300 anni fa rima con Salento: nessuna vacanza nella penisola salentina può dirsi completa se non si gusta almeno una volta questo piccolo scrigno di bontà!
La ricetta del pasticciotto
Se ahimè non avete la possibilità di andare in Salento e gustare questo delizioso dolce nel suo luogo di origine, potete però mettervi ai fornelli e prepararlo direttamente a casa vostra con la ricetta della nostra Cesarina Francesca.
Le origini del pasticciotto leccese
Questi dolcetti di forma ovoidale preparati in appositi stampini di rame sono nati quasi per caso nel lontano 1745 a Galatina, in provincia di Lecce. A inventarli pare sia stato il pasticciere salentino Andrea Ascalone.
La storia narra che la pasticceria di Ascalone non stesse navigando in buone acque a causa di vari debiti che l’uomo aveva contratto. Così, nel tentativo di risollevare le sorti della sua attività, Ascalone trascorreva le giornate nel laboratorio della pasticceria per sperimentare nuove ricette.
Un giorno si era ritrovato con crema pasticciera e ritagli di pasta frolla da preparazioni precedenti: quegli avanzi erano insufficienti per fare un’altra torta, tuttavia, invece di buttarli, decise di combinarli in piccoli stampi per farne delle piccole torte. Il risultato però fu al di sotto delle aspettative, un pasticcio - insomma, e Ascalone decise di sbarazzarsi subito di quei dolci improvvisati donandoli a don Silvestro, il parroco del paese, che ogni mattina faceva visita al pasticciere.
Ma proprio quell’incontro con don Silvestro fu la svolta per le sorti della pasticceria: esterrefatto dalla bontà di quelle specie di crostatine ripiene di crema, il parroco divenne, come diremmo oggi, il miglior promoter della nuova creazione. E siccome nei piccoli paesi le voci corrono velocemente, ben presto i pasticciotti furono sulla (e nella) bocca di tutti.
Ancora oggi la famiglia Ascalone si tramanda di generazione in generazione la ricetta originale (che, badate bene, prevede lo strutto e non il burro per impastare la pasta frolla), per cui se vi trovate a Lecce andate a fare un giro nel loro negozio a Galatina, dove potrete assaggiare quello che pare essere il miglior pasticciotto del mondo.
Il successo del pasticciotto è ben lontano dall'appannarsi: oggi la città di Lecce lo ha riconosciuto come dolce tipico e si trova nella lista nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali stilata dal "Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali".
Le varianti del pasticciotto
Come capita a tutti i piatti di successo, con il tempo sono state inventate varianti che si discostano dalla versione originale pur matenendone la caratteristica principale: la golosità!
La variante più nota è il pasticciotto napoletano, che alla crema unisce l’amarena. Ma esistono molte altre opzioni: con ricotta e pistacchi, al cioccolato, con la crema di gianduia, o con la marmellata. C’è solo l’imbarazzo della scelta!