Home/Il Ricettario di Cesarine/Capodanno con gusto!
Fuochi d'artificio in montagna

Capodanno con gusto!

E anche quest’anno sta per arrivare la notte di San Silvestro, sinonimo di feste, brindisi e cenoni con amici e parenti. Dopo avere condiviso con voi alcune delle ricette delle nostre Cesarine per realizzare un menù di Natale da dieci e lode, non potevamo non augurarvi tutto il meglio per l’imminente 2025 presentandovi un’altra ricetta per preparare un piatto gustoso e raffinato e chiudere così in bellezza questo 2024. Ecco qui per voi la ricetta delle linguine all’astice della nostra Cesarina Antonella di Reggio Calabria!

Linguine all'astice

Linguine all'astice

Una ricetta prelibata con uno dei crostacei più gustosi (e costosi)

DifficoltàMedia
Tempo preparazione20m
Tempo cottura30m
Porzioni2
CostoAlto

Ingredienti

  • 200 g di linguine
  • 1 astice da 500 g circa
  • 20 Pomodorini misti rossi e gialli
  • Vino bianco per sfumare
  • Aglio
  • Prezzemolo tritato q.b
  • Olio evo
  • Peperoncino fresco q.b.
  • Sale

Procedimento

  • Tagliate l’astice a metà, pulitelo e lavatelo sotto l’acqua.
  • Togliete la polpa delicatamente, tagliatela a pezzetti e mettetela da parte.
  • Portate a bollore e salate l’acqua .
  • In una padella capiente (dove poi farete saltare la pasta a metà cottura), fate soffriggere l’aglio con un po’ di olio, quindi inserite il carapace e le chele spezzate, sfumate con vino bianco e lasciate evaporare. Dopo di che, aggiungete i pomodorini e il peperoncino (poco).
  • Abbassate la fiamma, salate (se serve), lasciate cuocere con il coperchio per una decina di minuti e se necessario aggiungete un po’ di acqua calda.
  • Trascorso il tempo, spegnete il fuoco, togliete il carapace (senza romperlo), togliete la polpa dalle chele e lasciatela nel sughetto.
  • Appena l’acqua bolle, buttate le linguine e cuocetele per metà del loro tempo di cottura. Quando saranno pronte, trasferitele nella padella con il sugo e continuate a cuocerle per il rimanente tempo di cottura (aggiungendo, se necessario, mestoli di acqua di bollitura).
  • A circa 2/3 minuti dalla fine della cottura e ottenuta la giusta cremosità, aggiungete la polpa dell’astice tenuta da parte, spadellate per circa un minuto per amalgamare il tutto, infine aggiungete il prezzemolo e impiattate usando il carapace intero per guarnire il piatto.

Altre ricette gustose, dall’antipasto al dolce, per queste festività natalizie

Crostini di fegatini, lasagne napoletane, arrosto in crosta, pandoro.

Le tradizioni e le usanze per il Capodanno da nord a sud

Ogni zona d’Italia ha le proprie usanze per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo: alcune sono ormai finite nel dimenticatoio, mentre altre sono arrivate fino ai giorni nostri. Vediamone qualcuna insieme!

Partiamo da alcuni degli elementi immancabili allo scoccare della mezzanotte: i fuochi d’artificio e i falò

Foto composita Capodanno con fuochi artificiali, zampone, uva e lasagne

Diffusi un po’ dappertutto ma soprattutto al Centro-Sud i primi, prerogativa delle regioni settentrionali i secondi. A Bologna e più in generale in Emilia, per esempio, si è soliti bruciare il “vecchione”, un fantoccio con le sembianze di un vecchio che simboleggia l’anno appena passato. È diventato ormai famoso lo spettacolo del “castello incendiato” di Ferrara, ma più in generale la tradizione dei fuochi riguarda tutto il Nord Est e si lega a quella dei falò di inizio anno, come i pignaruj friulani.

Non mancano poi  le tradizioni legate al cibo. Molto diffusa, specie nelle regioni del centro-nord, l’abitudine di mangiare acini d’uva allo scoccare della mezzanotte. In Valle d’Aosta gli acini devono essere dodici e tutti di uva nera, mentre in Toscana, Umbria e Marche può andare bene anche quella bianca e più in generale qualsiasi altra frutta che si sgrana. In questo modo si intendono infatti richiamare i soldi e la ricchezza, augurandosi che l’arrivo dell’anno nuovo porti fortuna anche sul fronte economico. Per lo stesso motivo, in Abruzzo nel cenone di Capodanno non possono mai mancare sette minestre di sette legumi diversi (una versione “potenziata” del rito delle lenticchie).

Foto composita sul Capodanno con uva, fuochi artificiali, castello di Ferrara

Ma ovviamente si dà spazio anche alle previsioni per l’anno nuovo. In alcune zone della Puglia è usanza mettere due chicchi di grano in un bicchiere pieno d’acqua: se restano uniti è probabile che nei mesi a venire ci sarà un matrimonio. Mentre in qualche paesino della Calabria si fa cadere una pietra o un oggetto duro sul pavimento della cucina. Se il gesto non ha conseguenze è un segno di buon auspicio, mentre se scheggerà il pavimento è menagramo. Ancora, in Sardegna i contadini provano a predire il meteo mettendo dodici chicchi di grano su un mattone rovente: quelli che bruciano indicano bel tempo.

Va man mano svanendo la tradizione di gettare oggetti vecchi o rovinati fuori dalla finestra. In alcune borgate di Napoli vige ancora l’abitudine di buttare a terra i cocci (bicchieri e stoviglie in genere) come gesto di buon augurio, mentre nel Lazio le sventure dell’anno passato vengono “gettate” fuori casa sotto forma di tre grossi contenitori pieni di acqua sporca.

In molte regioni, infine, la sera di San Silvestro e il giorno di Capodanno è “vietato” iniziare dei lavori manuali. Dalla Sicilia al Piemonte, il rischio è di lasciarli a metà o di farli male. Ma ci sono anche le eccezioni. In Romagna, per esempio, i contadini si impegnano un po’ in tutte le faccende, un compito che in Abruzzo è invece riservato alle donne.

Copyright 2004-2025 © - Home Food s.r.l. Società Benefit

Area Legale e Privacy