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Baccalà alla pugliese

Sapori di mare per la vigilia di Natale

La Vigilia di Natale è ormai alle porte: domani ci ritroveremo attorno alle tavole imbandite, tra luci soffuse e profumi che sanno di casa. Come vuole la tradizione, in questo giorno speciale si rinuncia alla carne, lasciando spazio ai sapori del mare e ai piatti della memoria. Per accompagnarvi in questa atmosfera di attesa e condivisione, vi proponiamo una ricetta dal cuore autentico e familiare: il baccalà alla pugliese, perfetto per celebrare con gusto e semplicità la magia della Vigilia.

Il baccalà alla pugliese

Esiste un legame profondo tra il mare e la cucina pugliese, un filo che unisce sapori e tradizioni. Protagonista di moltissime ricette, il pesce è più di un alimento: è parte dell'identità culinaria della Puglia. E oggi vi vogliamo presentare un piatto che è un caposaldo della cucina di questa regione: il baccalà alla pugliese. In passato, a Bari il baccalà era un piatto tipico delle festività (come l’Immacolata e il Natale), ma col tempo le abitudini sono cambiate e oggi questo piatto si gusta anche senza la ricorrenza di occasioni speciali.

Cesarina Fernanda e Baccalà alla pugliese

Il baccalà alla pugliese è un secondo piatto semplice che si prepara con pochi ingredienti (ma che devono essere scelti con cura): pomodorini, cipolla, olive, sedano e, per dare un tocco di sapore in più, una grattugiata di pecorino romano. Come ogni piatto della tradizione che si rispetti, ogni famiglia interpreta a proprio modo la ricetta “base”, realizzando versioni uniche che, senza snaturarne l’essenza, le donano un tocco personale che sa “di casa”.
Oggi vi proponiamo la versione della nostra Cesarina Fernanda, direttamente da Bari.

“È una ricetta di mia mamma, molto apprezzata da noi figli, anche perché il pesce non ha spine!”.

Baccalà alla pugliese

Baccalà alla pugliese

Un piatto storico della cucina pugliese, semplice e gustoso

DifficoltàMedia
Tempo preparazione45m
Tempo cottura50m
CostoMedio

Ingredienti

  • 600 g di filetto di baccalà dissalato
  • 500 g di patate
  • Cipolla pugliese sponsale oppure 1/2 rossa
  • 1 spicchio di aglio 
  • 10 pomodorini
  • Olive 
  • 50 g di pecorino
  • 1 gambo di sedano
  • Pepe
  • Sale (pochissimo)
  • Pangrattato 
  • Olio extravergine di oliva pugliese

Procedimento

  • In una pirofila mettete un giro d'olio.
  • Aggiungete la cipolla affettata, dopo averla tenuta in acqua fresca.
  • Unite l’aglio schiacciato.
  • Aggiungete i pomodorini a pezzetti.
  • Inserite il gambo di sedano, a piacere intero o a pezzi.
  • Versate 1,250 litri di acqua.
  • Coprite con un coperchio e fate bollire sul fornello per 10 minuti.
  • Trascorso il tempo, aggiungete le patate, tagliate a tocchetti tutti uguali per avere una cottura uniforme.
  • Ricoprite nuovamente con il coperchio e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
  • A metà cottura delle patate, unite il baccalà
  • Subito dopo aggiungete: le olive, il pepe (se piace) e il pecorino
  • Assaggiate per controllare se è giusto di sale, tenendo conto che il baccalà è già salato di suo, così come il pecorino.
  • Date una spolverata di pane grattugiato.
  • Infornate fino a quando non si forma una leggera crosticina.

Cos’è il baccalà?

Spesso confuso con lo stoccafisso, il baccalà è merluzzo conservato sotto sale, mentre lo stoccafisso è merluzzo essiccato.
Secondo la leggenda, il baccalà fa la sua comparsa sulle tavole italiane nel lontano 1432, grazie al mercante veneziano Pietro Querini. Durante un viaggio verso le Fiandre, Pietro e il suo equipaggio furono colti da una forte tempesta al largo della Spagna del Nord che spinse l’imbarcazione alla deriva. Dopo settimane approdarono sulle isole Lofoten, in Norvegia. Lì videro come i locali conservavano il merluzzo: salandolo o facendolo essiccare all’aria fredda del Nord. Il termine “baccalà” deriva infatti dalla parola fiamminga “bakkel-jau”, che significa proprio “pesce salato”.

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